Insurrezione anti-britannica in Iraq

Insurrezione anti-britannica in Iraq
Datamaggio-ottobre 1920
LuogoOETA/Mandato britannico della Mesopotamia
EsitoVittoria militare britannica
vittoria politica irachena
Schieramenti
Bandiera del Regno Unito Regno Unito Ribelli iracheni
  • Tribù arabe
  • Tribù curde
Comandanti
Bandiera del Regno Unito Sir Arnold Wilson
Bandiera del Regno Unito Clive Kirkpatrick Daly
Mirza Taqi al-Shirazi (leader principale della rivolta[1])
Mirza Mahdi al-Shirazi
Shaalan Abu al-Jun
Mahdi al-Khalissi
Muhammad Hasan Abi al-Mahasin
Mahmud Barzani
Dhari ibn Mahmud
Habib al-Khaizaran
Omar al-Alwan
Altri capi delle tribù arabe
Effettivi
120.000[2] (successivamente rinforzati con altri 15.414 uomini)[2]
63 aerei[2]
131.000[3]
Perdite
1000 morti[4]
[4]
1.100-1.800 feriti[4]
11 aerei distrutti[5]
6.000[6]-10.000 morti[5]Bilancio civile stimato: 2.050-4.000 morti;[4] 4.800-6.150 feriti[4]
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L'insurrezione anti-britannica in Iraq (chiamata in arabo al-Thawra al-ʿIrāqiyya al-Kubrā, ossia "grande rivoluzione irachena") scoppiò a Baghdad nell'estate del 1920, con una serie di manifestazioni di massa cui parteciparono sia i sunniti, sia gli sciiti, inclusi i militari arabi delle disciolte forze armate ottomane, amareggiati e delusi dalle mancata attuazione delle passate promesse britanniche di dar vita a uno Stato arabo unificato e dalla politica di Sir Arnold Wilson.

L'insurrezione guadagnò ulteriori consensi quando si allargò alle regioni sciite (le più popolose) del Medio e Basso Eufrate,[7] ricevendo il sostegno del Naqīb al-Ashrāf,[8] lo sceicco Mahdi al-Khalissi.

Sebbene l'insurrezione - di impronta squisitamente nazionalistica - fosse facilmente repressa già verso la fine del 1920 dai britannici (che hanno fatto ricorso, con l'esplicito incoraggiamento dell'allora Segretario per le Colonie Winston Churchill,[9] all'uso di iprite e di altri gas velenosi), essa non fu del tutto domata fino al 1922.

La più imponente rivolta venne dai curdi iracheni, che dettero vita a due distinti regni, uno dei quali affidato allo sceicco Mahmud Barzanji (che in lingua araba viene ricordato come Mahmud Barzani).

Durante l'insurrezione, i britannici sembra che abbiano usato bombe al fosforo bianco contro i villaggi curdi, che in seguito avrebbero patito lo stesso trattamento dal regime ba'thista di Saddam Hussein.[senza fonte] Tale tipo di arma fu usata anche nella zona di al-Habbaniyya (dove la RAF organizzò una sua base) e nella provincia di al-Anbār.

  1. ^ (EN) Laurence Louër, Transnational Shia Politics: Religious and Political Networks in the Gulf, Hurst, 2011, p. 81, ISBN 978-1-84904-214-7.
  2. ^ a b c Tenente colonnello David J. Dean: Air Power in Small Wars - the British air control experience Archiviato il 7 gennaio 2017 in Internet Archive., Air University Review (Air & Space Power Journal), luglio-agosto 1983. Consultato il 16.05.2012.
  3. ^ Ibrahim Al-Marashi, Sammy Salama: Iraq's Armed Forces: An Analytical History, Routledge, 2008, ISBN 0415400783, pag. 15.
  4. ^ a b c d e Eliezer Tauber, The Formation of Modern Syria and Iraq, Frank Cass, 23 gennaio 1995, ISBN 9780714645575. Ospitato su Google Books.
  5. ^ a b "Our last occupation - Gas, chemicals, bombs: Britain has used them all before in Iraq", The Guardian, Jonathan Glancey, 19 aprile 2003, consultato il 16 maggio 2012.
  6. ^ Tripp, Charles. A History of Iraq. Cambridge University Press, 2007, 43
  7. ^ Atiyyah, Ghassan R. Iraq: 1908–1921, A Socio-Political Study. The Arab Institute for Research and Publishing, 1973, 307
  8. ^ Lett. "Rappresentante degli Sharīf", ossia il massimo rappresentante, in questo caso sciita, dei discendenti dal Profeta.
  9. ^ «Non capisco - disse - perché fare tanto gli schizzinosi riguardo all'uso del gas. Sono fortemente a favore dell'impiego di gas velenosi contro tribù non civilizzate». Cfr. (EN) «I am strongly in favour of using poisoned gas against uncivilised tribe». Parte 1 della biografia ufficiale di Winston S. Churchill, di Martin Gilbert (Londra, Heinemann, 1976).

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